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EGEO

Settore orientale del mar Mediterraneo. Durante l'età del bronzo, tra il 3000 e il 1100 a.C., vi fiorirono varie culture, identificabili in quattro aree distinte: Creta (civiltà minoica), le Cicladi (civiltà cicladica), la Grecia continentale e le coste dell'Asia minore, comprese le isole (civiltà elladica) e la Macedonia (civiltà troadica). Cuore del mondo ellenico e quindi settore chiave dell'impero romano prima e di quello bizantino poi, per la sua importanza strategica l'Egeo si trovò al centro dell'attenzione ottomana, fin dalla costituzione degli emirati sulla costa anatolica. Tra il XIII e il XIV secolo, spedizioni corsare avevano cominciato a spingersi fino alle Cicladi e poi al mar di Marmara e al mar Nero, danneggiando (talvolta con l'aiuto dei catalani) il commercio veneziano e genovese, superando la spedizione del 1334 di papa Giovanni XXII e la temporanea cattura latina di Smirne (1344). La presenza di corsari ottomani nell'Egeo si affermò in seguito all'annessione di Aydïn e Menteshe da parte di Bâyazid I e alla costruzione dell'arsenale di Gallipoli. Sotto Maometto II la flotta diventò uno strumento della politica imperiale e, spingendosi contro Venezia nello Ionio, restrinse progressivamente la libertà d'azione dei corsari operanti in proprio. Questi finirono con l'emigrare dall'Egeo verso Algeri e poi Tripoli, Tunisi e altri porti della Barberia. Originari della costa anatolica occidentale furono per esempio i celebri corsari Kemâl Re'îs, Khayr ed-Dîn "Barbarossa" e Sâlih Re'îs.